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I contracettive orali o progestinici, o, più semplicemente le pollole, non sono altro che che picole dosi di ormoni sitetici. Tutte si basano sul principio che la produzione di progesteronee di estrogeni da parte del corpo lutero, impedisce all'ipofisi, dopo l'ovulazione e durante la gravidança, di secernere l'ormone che porta i follicoli ovarici a maturazione.
Ebbene, somministrando adeguate dosi dei due ormoni per via orale, si ottiene il medesimorisultato: l'ipofisi viene ingannata, "crede" cioè che la donna sia gravida e non stimola più l'ovaio a portare a maturazione altre uova. Una oillola al giorno per 21 giorni a partire dal quinto del ciclo ovarico, e non esiste più alcun timore di gravidanza perche gli spermatozoi non incontreranno mai um uovo da fecundade. Due giorni dopo l'ultima pillola, ha luogo una "falsa mestruazione" dovuta al fatto che gli ormoni non nutrono più l'endometrio.
Le pillole fanno bene o fanno male?
A questo riguardo i pareri degli scienziati discordono. Alcuni sono decidamente "contgro" e altri favorevoli all'uso delle "pilole". Questa volta la verità non si trova a metà strada ma è probabile che penda per i sostenitori delle pillole. Se non fosse cosi, le autorità sanitarie degli Stati Uniti, note per l'intransigenza nei confronti delle novità farmaceutiche, non sarebbero orggogliose del largo uso che ne fanno le donne amiricane. Ni 1967, su 39 milioni di soggetti fertili, ben sette millioni predevano la "pillole" e si è poi possati a 13 di cui il 18% di fede cattolica, il 22% di ebrei e il 27% di protestanti.
I lati negativi.
I più comuni lati dei contracettivi orali sono: um certo aumento de peso ridotto ora a una media de 1 Kg, nausea simile a quella delle donne gravide al quarto mese, ingrosamento e inturgimento delle mammelle. Tali inconvenienti scompaiono di solito entro tre mesi, ma sono sufficienti a chiarire che, al pari diqualsiasi altra cura ormonale, le "pilole" vanno prescritte dal medico.
Rimangono, in ogni caso escluse, le donne che soffrono di disturbi epatici, che sono predisposte al diabete, a forme tumorali o a trombosi.
I lati positivi de la pillole sonno l'aumento del piacere.
Se col tempo si sono puntualizzati i lati negativi della pillole, che paraltro viene migliorata di continuo, sono anche emersi i suoi lati positivi che hanno una duplice natura: fisiologica e psicologica.
Dal punto di vista fisiologico, alcuni tipi di pillole tendono a bilanciare gli squilibri ormonali e determinati disturbe della sfera sessuale regolando i cicli più estrosi e migliorando i mestrui dolorosi.
Di gran lunga più importante è il contributo sul piano psicologico. Attraverso un sondagio, l'industria farmaceutica americana che fabrica l'Ovulen, ha dimostrato che su 4906 donnesoltanto 11 hanno rinunciato alla pillole perché preoccupate dalla dfiminuzione degli impulsi sessuale. Uno studio analogo dell'Università di New York, ha rivelato 5 rinunce per lo stesso motivi su 500 donne.
Numerosi sono i dati a favore di un netto aumento della libido e perciò dell'attività sessuale. Un'inchiesta governativa americana, denominata "National Fertility Study", ha raccolto le dichiarazioni di 5600 done maritate rivelando che quelle che fanno usoi della pillole hanno in media tre rapporti sessuali nello stesso tempo nel quale le altre - pur usando diversi sistemi di contracezione - ne hanno soltanto due.
Uno studio condotto per 15 mesi nella clinica ginecologica di Brno su 299 donne che prendevano regolarmente la pilole, conclude che ben 80 avevano aumento l'atività sessuale, 96 avevano mantenuto quella abituale e 7 l'avevano diminuita. Di particolare interesse è la constatazione che prima di usare la pillola giungevano all'orgasmo delle 200 donne intervistate e la metà dopo alcuni mesi di assunzione.
Tutto ciò è dovuto a fattori psicologici, con in testa la scomparsda della paura della maternità. Il picolo della gravidanza indesidetata, à cosi radicato nella donna da condizionarne le espressioni sessuali: della mancanza di abbandono totale all'accettazione passiva del raporto amoroso, alla strègua di un qualsiasi altro dovere, il passo è breve.
Gli antifecondativi dell'avvenire.
La ricerca di nuovi mezzi anticoncezionali è in pieno fermento: ovunque nel mondo vi sono impegnati migliaia di biologi, ginecologi, chimici e altri specialisti. E tutti tendono a un solo fine: trovare il mezzo definitico, quello che dovrebbe risolvere il problema del controllo delle nascite in modo impeccabile e per sempre.
Negli ambienti scientifici trapelano le notizie più varie: l'inizione risolutiva, la capsula da inserire sotto la pelle che dura un anno. ma soprattuto indiscrezioni su potenti farmaci che, senzadanneggiare la madre, provocono l'espulsione dell'uovo nel primissimo stadio dell'annidamento.
Il ritrovatto più moderno, che secondo alcuni risolverebbe il problema, è già stato sperimentato con esito positivo. Si tratta di una sostanza di basso costo che agisce soltanto sul corpo luteo, senza alcun affetto soncondario. Una volta somministrata, essa raggiunge il corpo lutero e gli impedisce di secernere il progesterone, col risultato di una emorragia mestruale anche a gravidanza iniziata. La donna che prendesse il nuovo farmaco una volta al mese verso la fine del ciclo ovarico, sarebbe al riparo da qualsiasi "pericolo" di maternità. Essa potrebbe svolgere l'atività sessuale che desidera senza neppure accongersi, nel caso ciò fosse avvenuto, di assere rimasta incinta.
Nicéas Romeo Zanchett