La maternitá sono fini biuologico della vita sessuale femminile. Ogni essere vivente, planta o animale, e quindi l'uomo, obbedisce, più o meno inconsciamente, ad alcune immutabili leggi biologiche; le più ferree sono forse quelle concerneti la riproduzione. Ad assicurarne l'adempimento, la natura ha configurato l'attività sessuale sotto forma di una necessità inprescindibilie e cosi sentita dea far superare, in molte specie, ostacoli apparentemente o affrontare sacrifici e sofferenze per soddisfarla.
Molti animali compiono, infatti, lunghiassimi viaggi, superano montagne, traversano oceani e sopportano mcondizioni proibitive, instancabilmente tesi alla finalità reiprodutiva imposta dall'instinto, che è uno dei mezzi più potenti di cui la Natura disponga. L'uomo, pur idealizzando nell'amore gli impulsi dell'istinto, si comporta spesso in modo analogo.
Come in tutte le leggi biologiche, l'interesse dell individuo non conta di fronte a quello della specie, per cui l'appagamento individuale à del tutto contingente. Si verifica, cosi, ad asempio, che la donna poò essere resa madre anche se non trae piacere dall'amplesso, anche se lo rifuta mentalmente e fisicamente.
Se per ogni animale avere prole è fonte di soddisfazione più o meno cosciente, per l'essere umano il figlo assumono importanza oltre che sul piano istintivo, su quello affetivo e sociale. L'essere padre, presso i romani, era condizione essenziale per il riconoscimento di alcuni diritti civili, ma ancora oggi è l'aspirazione di ogni uomo, e in particolare di coloro che sentono di poter raggiungere lo scopo della vita solo con l'adempimento del dovere verso la specie. Un acesso in questo senso, nelle regione agricole era considerato fino a non molto tempo addietro un autentico patrimonio familiare. Era invalsa, per di più una vara "caccia al maschio" che, se nei ceti sociali priviliegiati doveva garantire la discendenza, in quelli poveri era vista sotto il profilo del futuro contributo al sostentamento della famiglia.
Le femmenine, invence, erano accolte come una calamità perche avrebbero prodotto meno lavoro e richiedevano l'accumulo di una dote, causa questa di sordidi mercanteggiamenti. Milione di donne ancora in vita si sono sentite per anni e anni rimproverare la "colpa" del loro sesso per puri motivi economici.
A parte le preferenze per il sesso dei figli, la coppia moderna dovrebbe anzitutto desiderare una creatura che sublimi i suoim logami appagando nel contempo l'innato bisogno di sapérsi continuata nel tempo. Queste esigenze non sono sentite da tutti in uguale misura; per questo, gli eventi casuali sono dannosi sia per i genitori che per il bambino. Poche cose sono puù triti di un bambino non voluto e quindi atteso senza gioia oppure, addirittura, come il frutto di uno spiacevole incidente. Una pertenza responsabile, alla quale si può accedere è una sana premessa per riuscire a gradire il figlio nel suo intrinseco significato e quindi indipendentemente dal sesso, como vogloamo le leggi naturali. Prima di prendere una decisione, é bene, comunque, che i futuri genitore rifletano a fondo e poi riflettano ancora, senza la minima indulgenza all'ottimismo, poiché il primo figlio modifichera la loro vita più quanto un'1accurata previsione lasci immaginare, vincolandoli a obblighi ben precisi che sarebbe anacronistico sottovalutare.
La natura non bada alle formalità giuridiche ma ale finalità biologiche e per assecondarle siavvale di tuti i mezzi e di chiunque, compresa la donna nubile, in passato, la "ragazza-madre" veniva indicata al pubblico scherno e disprezzo insieme con la sua creatura e, nel contempo, era oggetto di umilianti gesti di conformismo pietiistico che non le giovavano certo di più . Oggi, nel Paesi più evoluti, si tenta di porre rimedio agli errori più grossolani per consentire alle donne nublili di svolgere il loro ruolo di madre con il modesimo grado di dignità delle donne conjugate. Altrove e purtroppo anche in Italia, fatta eccezione per gli ambienti intellettualmente molto avanzati, per la madre sola le cose non sono cabiate nella sostanza. La dona nubile, nonostante alcune apparenze possano indurla a pensare il contrario, e nonostante le parole rassicuranti che le vengono elargite durante la gravidanza, se desidera un fiuglio dovrà poi rassegnarsi a transcorrere assieme a lui una vita difficile in tutti sensi, sarà costretta a lotare isolata e non potrà contare sulla benché minima assistenza o solidarietà da parte della collettività.
Nicéas Romeo Zanchett
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