La maggior parte degli accoppiamenti omosessuali si svolgono ad imitazione del rapporto eterosessuale. Vi si stabilisce una differenziazione e complementarità di ruoli, nel senso che uno dei partners assume la parte maschile e l'altro quella femminile. Ciò è reso possibile dall'ambivalenza di fondo della constituzione sessuale umana e per via delle difficoltà aggiunte nel corso dei processi formativi. Nen sempre, infatti, si riesce a far coincidere gli apporti dei vari livelli di maturazione: a volte, l'insieme delle funzioni fisiologiche si sovrappone, senza integrarsi, alle strutture anatomiche; a volte anche i meccanismi tendenti a interiorizzare la figura del genitore agiscono nella direzione non appropriata, portanto a un rifiuto, sul piano della conscienza, della propria identità sessuale. Tali occasioni "devianti", disseminate lungo il percorso evolutivo dell'individuo, spiegano ampiamente i casi di travestimento o, comunque, i disturbi da disarmonia psico-fisica che sboccano nella soluzione omosessuale.
Accanto a un atteggiamento imitativo verso la donna, nell'ambiente omosessuale maschile susiste un apposto atteggiamento di disprezzo.
Nè l'lumo nè l'altro giovano per`a s,ittizzare "la femminilità" percepita in modo oscuro e ambivalente, non disgiunto da un certo fondo di timore, proprio di un"aspettativa mancata, di un'esperienza da ritenere termine quotidiano di confronto, che rimane oltre i limiti della propria verifica.
Al di là dei moventi psicologici, l'omosessualità maschile à ancora oggi perseguita per legge in alcuni Paesi - inclusi certi Stati americani - nel quali gli invertiti sono esclusi dai pubblici impieghi. In Italia esistono leggi contrarie: il codice penale contempla il "reato contro il costume" indipendentemente dalla sua natura.
Contrariamente all'omosessualità maschile, il lesbianismo è estato sempre molto dissumulato dalle donne che, tra l'altro, sono state e sono in condizioni di poterio fare con maggiore facilità. Soltanto da qulche tempo lo ostentano in alcuni ambienti e, collettivamente, come formula concreta di ribellione alla dipendenza dall'uomo e alla mancanza di una effettiva paritá trá i sessi.
. Il lesbismo, anche se predisponto dal tipo di sensibilità diffusa e dalla dominanza clitoridea, che caretterizzano l'erotismo femminile, è poco frequente, per i maggiori freni inibitori e con- formistici, indotti dalla condizione sociale della donna.
L'omosessualità femminile presenta delle analogie m rispeto a quella maschile: la differenziazione dei ruoli, una storia, che ha lasciato scoperti problemi legati ai rapporti interfamigliari d'origine (per esempio una persistente dipendenza materna). Tuttavia si affiancano alcune diversità, dirivate in parte dai riflessi della situazione comunitaria. Innanzitutto la posizione della lesbica à resa socialmente e psicologicamente più difficile dal persistente stato di inferiorità e subodinazione, in cui nei vari settori della vita pubblica le donne sono tenute confinate rispetto agli uomini. Tutto, dalle istituzioni al costume, dalla cultura alle ideologie, non fa che evidenziare i privilegi e l'invadenza maschile. La donna in genere entra a far parte di questo mondo di valori, al seguito dell'uomo cui si appoggia. La lesbica, che si sforza di penetrarvi per proprio conto e con atteggiamento cempetitivo, parte con uno svantaggio notevole. Inoltre, mentre l'omossessuale maschio ha in ogni caso provato il contatto femminile (sia pure con una donna nelle vesti di madre, sia pure per un tempo breve e in etá precoce), l'omosessuale femminile può essere totalmente all'oscuro di quanto riguarda l'altro sesso.
La psicologia della donna che non accetta l'eterosessualità, si muove tra i due poli di una ostilità accentuata e di una paura mitizzante nei confronti dell'aggressione virile.
Le pratiche erotiche piú diffuse tra le omosessuali consistono nelle medesime carezze amorose delle coppie eterosessuali con qulche particolare che rappresenta l'equivalente di un coito; baci con penetrazione reciproca delle lingue, carezze e suzione delle mammelle, abbracci con reciproco strofinamento delle mammelle e delle vulve, stimulazione del clitoride con le dita e con la lingua. Comune è anche il cosidderatto tribadismo nel quale una dona si stende sul l'altra e compie poi movimenti simulanti il coito. Tavolta la partner con ruolo maschile si applica un pene di gomma munito di appositi sostegni e lo introduce nella vagina e nella cavitá anale dell'altra.
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