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quinta-feira, 2 de setembro de 2021

LA VAGINA - IMENE - ORGANI INTERNI


Il principale tipi di imene.

Imene setto x imene subsetto

imene cribriforme x imene anulare

imene bilabiato x imine denticolato

imene semilunare x imene inciso (questo se con orifizio sufficientemente amppio de pemetere rapporti sussuali senza apparente deflorazione).

            É l'organo per cosi dire rapprezentativo della sessualità femminile e svolge molteplici compiti. Accoglie il pene e trattiene il liquido seminale maschile durante i rapporti sessuali, entra a far parte del canale del parto e consente al sangue mestruale di defluire verso l'esterno. Consta di una cavità "virtuale" in condizioni di riposo, che inizia a livello della vulva e termina intorno al collo dell'utero. Il termine "virtuale" sta a indicare che le pareti sono a contatto. 

                L'orifizio esterno è parcialmente sostituito da una piega della mucosa, srvente di forma circolare e tendente all'ovale, chiamada imene che, pur consentendo la fuoruscita del sangue mestruale e delle secrezioni vaginali, quando è integro di regola chiude quasi totalmente l'orifizio stesso. Il diametro dell'apertura è minore di 2 cm. ma tavolta l'imene è appena accennato, oppure é totalmente elastico, da consentire un cauto rapporto sessuale completo senza che venga compromesso lo stato di verginià anatomica. Esistono, al contrario, imene non performati o totalmente robusti da richiedere l'interventoi del chirurgo.
                Al primo coito, l1imene solitamente si lacera e con il parto si riduce a um certo numero di rilievi irregolari chiamati "caruncole mirtiformi". La deflorazione è talvolta traumatizzante e incide negativamente, per um periodo di tempo pui o meno lungo sulla sessualità femminile,sopratuto a causa dell'impreparazione dell'uomo a compierla. L'evento à ancora di grande importanza: nonostante le nuove generazioni tendano a minimizzarlo, rimane per sempre im presso nella memoria della donna, condizionandola quanto più é sensibile. 
               Im passato, l'uomo era portato per tradizione a dare accessivo valore sentimentale e morale alla verginità, ma all'atto pratico, nell'operare la deflorazione, si dimostrava spesso estremamente sprovveduto, agendo senza la necessaria delicatezza. Questa contraddizione va ricercata in un contes di contraddizioni globali caratteristiche di un certo tipo di cultura e nela mantalità che in parte ancora sopravvive pur stemperandosi nelle nuove forme di apertura che attraverso l'evoluzione intellettuale, si stanno affermando. 
                Si veririca anche il caso di ragazze che, traumatizzate dalla narrazione materna di episodi "cruenti" se non proprio brutali, giungono al momento di decidere di sé stesse impreparate e masl disposte per il bagaglio di inibizioni accumulato nel tempo.
                   Queste inibizioni sono a loro in conflitto con il clima erotico in atto, germogliato acunque per reazione al puritanesimo e alimentato artificiosamente, a fini speculativi, dai mezzi di difusione e da quelli pubblicitari. Na deriva non poca confusione speci8alemnte fra le ragazze che vivono negli ambienti meno evoluiti.  
                 La vera purezza non risiede nell'imene. Risalendo nella stopria, notiamo che la verginità  ha avuto um valore fluttuante e che presso alcuni popoli non è stata e non è un merito. Essa vorrebbe simboleggiare pureza: una "virtu" che non può tuttavia essere gartantita dalla semplice integrità dell'imene, come si trattasse di un marchio di qualitá, ma piuttosto da solide dotinorali. Per questo motivo, oggi si dovrebbe parlare di due forme di virginità: anatomica e psicologica o morale. 
               La prima poggia sullo stato dell'imene e, perciò più sull apparenza che sulla sostanza, ma rimane purtropo la più apprezzata. Come abbiamo visto, esistono tipi di imene che traggono in inganno in un senso o nell'altro tanto é vero che, notoriamente, alcune prostitute che lo hanno stretto ma elastico, recitano per anni la parte di vergini. Facilissima è del resto la riconposizione, mediante chirurgia plastica, di quel tanto che basta per ricurerare la verginità perduta. La richesta di simili interventi è sotevolmente diminuita in todo el mondo, sintomo questo de un'evoluzione positiva del costume. Sembra, comunque, che nelle regioni settentrionali della Penisola circa 30 done su 100 giungano al matrimonio  anaton=micamente vergini e in quele meridionali un numero anche maggiore. A questo punto il discorso si fa più complesso e gli specialisti si chiedonoquante delle donne che hanno resistito sono efettivamente vergini, cioé che non hanno avuto esperienze carnali equilaventi al rapporto completo (coito vulvare, anale ecc.). 
              La virginitá forzata sono isterismo. Gli stessi specialisti si chiedono ancora: vale di più umna donna responsabeile, non più vergine per avere voluto in piena coscisenza completare uno stato di affinamento emotivo profondo con il compagno, o una che conservi la vrginità solo per ipocrisia, e senza un fondamento ragionato? La risposta è semplice, eppure in alcune regioni i più logori pregiudizi sono soldamente radicati anche per motivi religiosi: la verginitá rimane per gli uomini una condizione formalmente essenziale e le donne sono costrette a difenderia pagando com la salute. 
             La rinuncia alla normale vita sessuale, quando se ne avverte il bisogno, degener col tempo nella nevrosi. A una certa età, alla donna non sposata si pone la scelta tra conservzione dello stato virginale e consequente isterismo dovuto a repressione degli istinti sessuali, e superamento cosciente e coraggioso dei pregiudizi. 
              La virginitá  potére ésere un peso. Non poche giuovani, aggredite dagli schemi contrastanti, finiscono col cercare soluzioni assude purché immediate, al fine di chiarire l'interrogativo sessuale imposto dalle circonstanze sotto una forma morbosa. Esse tentano cosi con determinazione di liberarsi della verginità che da esile realtà anatomica è divenuta un ostacolo e una preoccupazione, compiendo un errore che è esattamernte l'opposto di quello nel quale persistono le done che trascianano la vewrginità olte un limite ragionevole. Caduti i vechi pregiudizi sembrerebbe, dunque, che ne siano sorti dei nuovi. 
              La viua giusta è, come sempre, nell'equilibrio: quindi né disprezzo per la verginità e neppure cintura di castità ad oltranza; ma discernimento e conoscenza attraverso l'educazione sessuale. Psicologi e sessuologi analizzano ogni caso singolarmente date le infinite sfaccettature dell'animo umano ma, sotto il profilo generale, vedono nel problema una questione fontamentale di scelta al di fuori di ogni pregiudizio, anche se è una scelta condizionata, como tutte, dalla educazione e dall'ambiente. 

Nicéas Romeo Zanchett 
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L'arte di Romeo
 


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