Il meccanismo dell'evoluzione embrionale rimane in parte ignoto. É tuttavia acquisito che, inizialmnete, lo regola un piccolo esercito di geni contenuto nei cromossomi, la cui funzione è di impartire al nuovo essere i caratteri ereditari che lo faranno somigliare alla madre e al padre. La direzione passa poi agli ormoni prodotti dall'embione stesso e di provenienza materna; se l'assortimento e la quantità sono equilibrate, il bambino con i suoi organi genitali si sviluppa armoniosamente, altrimenti sarà esposato al pericolo di anomalie.
Nonostante abbia dimensioni microscopiche, l'apparato urogenitale indiferenziato è alquanto complesso. Non ci dilungheremo in una descrizione minuziosa dei mutamenti cui va incontro pur assendo l'argomento di grande interesse e non esulando dale finalità dell'opera, perche daremmo nozioni forzatamente incomplete. Basterá dire che le parti salienti sono due formazione dette "creste germinative" da cui derivano le ghiandole genitali o gonadi che sono collegate mediante vari condotti con gli altri organi. Se è stabilito che il sesso definitivo debba essere femminile, le gonadi si trasformeranno in ovaie, altrimeti in tecticoli. Un po' più tardi, cominceranno a profilarsi gli organi che si completano prima nela femmina. Ultimo a formarsi è infatti il pene che si sviluppa dal medesimo tubercolo che nella femmina dà origine al clitoride; le affinità tra pene e clitoride, sulle quali ritorneremo tratando della sessualità nell'adulto, sono quindi giustificate.
I genitali interni hanno origine da una mirabile quanto oscura sequenza di fusione, di divisione e di atrofia dei vari condotti e organi primitivi. E' in questa delicatissima fase che possano determinarsi le principali malformazioni; basta chela fusione di canali non avvenga o sia imperfetta perché la femmina sia dotata di sue uteri o priva di vagina.
Nicéas Romeo Zanchett
Nenhum comentário:
Postar um comentário