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La liberalizzazione ddei costumi intervenuta di recente ha notevolmente anticipato l'interesse per l'altro sesso rispetto a quela che solo un decennio addietro era considerata la norma, e si esprime fino dela tarde fanciullezza conm giochi di carattere erotico a dua oppure collettivi. Que sta prima fase di avvicinamento viene interrotta dall'avfcvento della pubertá, quando l'attrazione pare concentrarsi sul proprio corpo, da una parte per la curiosità che sollevano i mutamenti cui à soggetto, dall'altra perchè dal punto di vista erotico è l1obiettivo più facilmente reggiungibile.
Le giovinetrte che ricorrono alla masturbazione sono meno numerose dei maschi; inoltre la frequenza è minore malgrado vi si impegnino con una sensualitá di gran lunga più raffinata. Poiché il centro della sessualità giovanile è nella donna il clitoride, la pratica più comune consiste nel massaggiare in vari modi il suo corpo e le sensibilissime parti circostanti.
In Italia, secondo dati raccolti dal Centro Italiano de Sessuologia mediente colloqui con 200 donne nubili e 540 sposate di una cittadina piemontese - dati abbatanza indicativi per l'intero Paese - la masturbazione femminile sarebbe più diffusa di quanto il famoso repporto Kinsey aveva rilevato negli Stati Uniti. Viene iniziata prevalemtemente dai 12 ai 14 anni e continuata dai tre quarti delle nibili con frequenze medie da 1 -2 volte ai mese a 1 - 2 volte ala settimana. Le punte massime sono di tre volte al giorno in non molti casi e limitantemente al periodo puberale.
I ricercatori dei C.I.S. hano trovato conferma dei dati di Kinsey secondo i quali l'autoerotismo aumenta con il livello di educazione e di cultura; vi si dedica il 70% delle donne con instruzione elementale ma oltre 1'80% di quelle con instruzione superiore. Che esso sia un surrogato di rapporti soddisfacenti con l'uomo emerge chiaramente dal fato che, mentre persiste nele nubili e nelle vedove, si riduce sensibilmente nelle donne sposate. Di queste ultime, il 69% si masturbava prima dei matrimonio e meno del 20% dopo.
Col tempo puó subentrare nella giovane la necessità di complicare le tecniche aoutoerotiche per dare sfogo a maggiori esigenze sessuali o per curiosità. In taluni casi fortunatamente absbanza rari da potersi definire patologici, essa accompangna la masturbazione con l'introduzione de oggetti nella vagina, nell'no o addirittura nel canale uretrale. Simili pratriche sono da evitare nella maniera più assoluta prché, a parte il rischio di lesione interne anche gravi, gli oggietti tropo piccoli possono rimanere intrappolati negli orifizi redendo indispensabile l'intervento del medico.
Nicéas Romeo Zanchett
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