Per quanto concerne gli organi genitali, si ha un aumento di dimensioni dei tescicoli prima ancora che la pubertà si manifesti; le due guiandole si sviluppano per secernere appropriate quantità di teestosterone, l'ormone che assieme a qualli della corteccia surrenale - como abbiamo già detto - regola la maturazione sessuale maschile. Essi promuovono l'ingrandirsi del pene, della prostata e delle vescicole seminale e contemporaneamente il potenziamento della muscolatura, l'evidenziamento del pomo di Adamo e l'approfondimento della voce.
Come nelle femmine, sul volto appare l'acne, ma in modo più marcato perché dovuto non solo agli ormoni della corteccia surrenale ma anche a quelli testicolari; nei casi più seri sono invasi anche il collo, il petto e le spalle. La caduta dei capeli, fortunatamente piuttosto rara, non colpisce a caso ma sembra dovuta a una predisposizione genetica.
L'avvenimento più saliente, che per importanza all'oviulazione nella femmina, è l'inizio della produzione di spermatozoi che rende il maschio atto alla procreazione. Anche questo evento si produce con gradulità ed è indipendente della facoltà di svolgere attività sessuali culminanti nella eiaculazione, cioè nell'emissione di liquido dai pene; quante può avvenire prima della masturbazione dei testicoli ma il liquido, esaminato al microscopio - e a questo fine basta un apparrecchio di poco costo da 150 ingrandimenti - non contiene spermatozoi.
A parte i casi di precocità, è più facile che questi compaiano in ritardo che in anticipo sull"età media di 14 - 15 anni, alla quale vari studiosi fanno risalire l'inizio della spermatogenesi.
Quasi tutti i maschi in età puberale ricorrono a pratiche autoerotiche per dar sfogo alla carica sessuale che virtualmebnte li aggredisse tra 14 e 15 anni e che raggiunge il massimo livello nei tre anni succerssivi.
L'erezione spontanea è frequente e il bisogno della soddisfazione sessuale è spesso imperioso. In mancanza di occacioni più naturali, essi la ottengono dapprima con semplicità, limitandosi alla manipolazione del pene. Durante tale massaggio, la mano esercita una certa pressione sull'organo in modo che , se non stato rimosso con la corconcisione, il prepuzio scopre ritimicamente il glande fino all'orgasmo.
.
Alcuni autori ritengono che la pratica sia non soltanto innocua se non raggiunge una frequenza esagerata e se è limitata alla giovinezza, ma che possa servire a porre rimedio ad alcuni in conveniente tipici dell'età, primo tra questi la eiaculazione precoce che affligge buona parte degli uomini anche adulti. Mantenersi a lungo in uno stadio di eccitamento avanzato senza cedere all'impulso di abbandonarsi all'orgasmo, può contituire un punto de pertenza per avviarsi a un buon grado di autocontrollo durante i raporti con la donna. A quaeto proposito, i medesimi specialisti racomandano di non masturbarsi in piedi, seduti o sdraiati sul fianco o sulla schiena, ma di assumere la pozizione di coito sovrastante, muovendo invece delle mani il bacino, e simolare cosi i movimento che richiede il più diffuso rapporto naturale, sforzandosi inoltre di ritarde al massimo l'orgasmo.
Facendo tendere progressivamente il prepuzio sul glande del pene, la masturbazione risolve anche i casi lievi di fimosi, cioè di prepuzio con apertura cosi streta da impedirne la retrazione.
Le pratiche autoerotiche divengono talvolta più complicate e accade che tra i più giovani vi siano ragazzi che simulano tentativi di coito introducendo il pene in bottiglie, tubi e specialmente in anelli di materia plastica o metallici. Simili esperienze sono categoricamente da evitare per la pericolosità delle conseguenze che comprendono perfino lo "strangolamento" dell'organo. Quando si verifica un incidente del genere ocorre superare l'istinto a nasconderlo e rivolgersi subito al medico; dalla semplice infiammazione iniziale, i casi trascurati degenerano in edema, trombosi e perfino nella completa gangrena dall'organo.
Da evitare categoricamente è anche l'introduzione di corpi estranei nell'uretra, sia per le infiammazioni che arrecano e sia per la possibilità dei lesioni.
Nicéas Romeo Zanchett
Nenhum comentário:
Postar um comentário